La scuola rappresenta il primo posto di uscita dalla famiglia verso nuovi incontri e nuove possibilità. Oltre all’insegnamento e quindi alla trasmissione del sapere essa assolve diverse funzioni: la separazione dai genitori; la condivisione di spazi, tempi ed attenzioni; il confronto con i pari; l’avere a che fare con regole e limiti ben definiti.
“La scuola porta cattive notizie” ha detto un giorno un analista: ai genitori riporta un’altra immagine del loro bambino, al bambino fa capire di non essere l’unico.
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In effetti, far parte di una dimensione gruppale come è la classe, dover spartire lo sguardo dell’adulto con altri simili porta il bambino a perdere quello statuto di unicità che lo contraddistingue in campo familiare ma nello stesso tempo gli consente di guadagnare la possibilità di arricchire i propri legami.
I genitori invece, attraverso gli insegnanti, possono scoprire e conoscere nuovi volti dei loro figli.
Rileggendole sotto questa prospettiva, credo che in fondo queste non siano “cattive notizie” ma notizie che ci dicono di una possibile apertura al nuovo.